
Una bellissima poesia di Peter Rosegger recita così:
«Ciò che seminai nell’ira / Crebbe in una notte / Rigogliosamente / Ma la pioggia lo distrusse. /
Ciò che seminai con amore / Germinò lentamente / Maturò tardi / Ma in benedetta abbondanza».
NINTAI 忍耐 in giapponese significa #pazienza. È il kanji di shinobu 忍ぶ «sopportare, celare» – il nin del ninja 忍者 che è «colui che si nasconde» – a braccetto con quello di taeru 耐える «resistere, sopportare».
In giapponese allora, pazienza è nascondere la fatica, tollerare in silenzio le difficoltà, resistere all’ansia del tempo e aspettare. Le cose di valore difficilmente si ottengono d’un tratto. Nintai 忍耐 è seminare e attendere frutti spuntare dalla terra. È sopportare anche gli schiaffi, perché la vita ne ha in serbo per ognuno una gran quantità. E più aumenta la popolazione, più le persone che mirano a uno stesso sogno paiono aumentare, e le possibilità sembrano svanire.
Per accedere allo studio, a un buon posto di lavoro, a una pubblicazione, a un amore, persino a un’amicizia, ci vuole qualcosa di più della fortuna. In certi momenti della vita tutto deve essere pazienza. Eppure non serve stare immoti, anzi, per ingannare il tempo si possono macinare anche progetti.
È allora gambaru 頑張る, il «mettercela tutta, l’impegnarsi», un’espressione che cela una valenza tutta positiva del «fare intanto che si aspetta», del contrastare l’impazienza impegnandosi in qualche attività. «L’occasione – recita una delle frasi più celebri di Baruch Spinoza – arriva solo a colui che è ben preparato».
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Qui alcuni stralci di «Wa, La via giapponese all’armonia» Vallardi Editore e ora anche per @tea.libri che ho ripreso ormai un anno fa per raccontare durante il collegamento con #ilcircolodeglianelli la necessità di essere pazienti. ❤️ Grazie ancora @destefano_alessandra per avermi fatto arrivare a tante persone 。◕‿◕。
Buon pomeriggio da qui 🍡🍁🦊
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