È morto a 79 anni il compositore e musicista greco Vangelis, noto soprattutto per essere l’autore delle colonne sonore di Blade Runner e Momenti di gloria, film per il quale scrisse una canzone che diventò assai famosa e riconoscibile, e per cui vinse l’Oscar nel 1982. Un suo portavoce, dando la notizia, ha detto che Vangelis è morto in un ospedale […]
Questo non è l’ennesimo libro su don Lorenzo. Per la prima volta la sua vita viene ripercorsa attraverso immagini e foto fra cui molte inedite. Dalla nascita a Firenze in viale Principe Eugenio (oggi viale Gramsci) alla visita di papa Francesco il 20 giugno 2017 alla tomba di don Lorenzo a Barbiana. È un lasciare alle sole immagini la capacità di “parlare”, di suscitare nel lettore emozioni, suggestioni e commozioni attraverso il non-detto, il silenzio, appunto.
A cinquant’anni dalla morte e dalla pubblicazione del libro simbolo di un’intera generazione, “Lettera a una professoressa”, “La Grande Storia” presenta una puntata speciale dedicata a don Lorenzo Milani, priore di Barbiana. Con la punteggiatura, come sempre, dei commenti di Paolo Mieli, il documentario “Don Milani: il dovere di non obbedire”, firmato da Vanessa Roghi, ripercorre la straordinaria vita di un uomo, di un prete, che saprà andare contro tutti e tutto, sempre schierandosi dalla parte degli ultimi, dei più poveri. E lo farà, per prima cosa, insegnando, cercando di abbattere il muro che si frappone tra scuola ufficiale e bambini, tra professori e figli del popolo. Barbiana, una piccola frazione del comune di Vicchio, in provincia di Firenze, diventerà il modello di un nuovo modo di fare scuola, un luogo dove tutti possono andare capire e apprendere, senza barriere, senza distinzioni. Studiano l’italiano ma anche le lingue. Il motto di Barbiana infatti è in inglese: I care, mi importa. In seguito alla bocciatura di tre allievi della scuola di Barbiana inizia la scrittura di Lettera a una professoressa che diventerà il libro più letto del 1967. Non farà in tempo a gioirne. Ormai in fin di vita, don Lorenzo Milani lascia Barbiana e torna a casa della madre a Firenze, dove muore il 26 giugno del 1967 a 44 anni; è passato solo un mese dalla pubblicazione della “Lettera a una professoressa”.
E dopo i sakura, gli alberi che danno fiore ma non frutto, ecco che arriva e finisce la stagione degli shiba-zakura 「芝桜」 ovvero i sakura di prato, che rendono non le chiome ma i prati di un meraviglioso rosa, di varie gradazioni.
E dopo i sakura, gli alberi che danno fiore ma non frutto, ecco che arriva e finisce la stagione degli shiba-zakura 「芝桜」 ovvero i sakura di prato, che rendono non le chiome ma i prati di un meraviglioso rosa, di varie gradazioni.
Ricordo benissimo quella conferenza, 17 anni fa, a Prato. Quella sera Arturo Paoli mi fece comprendere come non mai chi fosse Charles De Foucauld, e quale fosse stato il valore delle sua opera.
All’epoca padre Charles stava per essere proclamato Beato. Oggi, nel giorno in cui Papa Francesco sta per farlo santo, mi piace recuperare l’articolo che scrissi allora per la nostra rivista, e soprattutto rileggere le parole del grande Arturo, che all’epoca stava per concludere la sua missione di una vita in Sudamerica, sulle orme di fratello Charles…
Nato a Strasburgo nel 1858, fratel Carlo morirà il primo dicembre del 1916. 90 anni dopo il suo messaggio è vivo come non mai. Come ci dice con grande chiarezza fratel Arturo nella parte conclusiva del suo intervento, che riportiamo per intero.
Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato Risorge il romorio Torna il lavoro usato. L’artigiano a mirar l’umido cielo, Con l’opra in man, cantando, Fassi in su l’uscio; a prova Vien fuor la femminetta a còr dell’acqua Della novella piova; E l’erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand’è, com’or, la vita? Quando con tanto amore…www.poesiedautore.it/giacomo-leopardi/la-quiete-dopo-la-tempesta
Ignorare è a tutti gli effetti una virtù ♥️ Più di sgridare qui si preferisce insegnare tramite l’esempio, assorbire l’errore di uno contrastandolo con il comportamento giusto di tanti. Il silenzio è sufficiente e ha il pregio di non iniettare aggressività nell’ambiente sociale. laimaimessina«Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.» Lao Tzu Una domenica di nuvole in questa zona del Giappone. Tra bentō, lunghe dormite e riposo. Che è esattamente ciò che serve a “non arrendersi”. Perché, per come la vedo io “non arrendersi” non significa spingersi al limite, non equivale a stare in apnea; è piuttosto un lungo progetto che naturalmente richiede attività e immobilità, e soprattutto gioia. Grazie alla gioia si ottengono risultati strabilianti ma senza riposo essa non arriva. Buongiorno da qui ♥️ 📷 Scatto di @chorori_n ig
«Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio» Lao Tzu
Una domenica di nuvole in questa zona del Giappone. Tra bentō, lunghe dormite e RIPOSO. Che è esattamente ciò che serve a "non arrendersi".
“Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana. Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e dell’ onestà. L’ essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta. Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone … Gente alla quale i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’ Anima. Sì … ho fretta … di vivere con l’intensità che solo la maturità mi può dare.” [Mario de Andrade]
Il video ufficiale di Stefania, il brano del gruppo ucraino Kalush Orchestra, vincitore dell’Eurovision Song Contest 2022, è stato girato tra le rovine di Borodyanka, Gostomel, Bucha e Irpin’ – due delle città più martoriate dagli attacchi russi. Le note del brano si diffondono tra palazzi distrutti e volti di civili in fuga. Il brano è una dedica che il leader della band Oleh Psyuk aveva fatto alla madre prima dello scoppio della guerra, ma che ora assume un significato ancora più profondo e universale. «Anche se la canzone non contiene neanche una parola che faccia riferimento alla guerra, molte persone hanno cominciato ad associarla con la madre Ucraina», spiega il cantante. «Di più, la gente ha cominciato a chiamarla l’inno della nostra guerra. Ma se Stefania è ora l’inno della nostra guerra, vorrei che diventasse l’inno della nostra vittoria».
Il testo tradotto Ecco il testo cantato dalla band ucraina:
«Stefania mamma mamma Stefania/ Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/ Cantami una ninna nanna mamma/ Voglio sentire la tua parola. Mi ha cullato, mi ha dato il ritmo e probabilmente la forza della volontà; non ha preso, ma ha dato. Probabilmente ne sapeva ancora di più e da Salomone. Camminerò sempre da te per strade dissestate/ Non si sveglierà, non si sveglierà, io tra le forti tempeste/ Prenderà due segni dalla nonna, come se fossero proiettili. Mi conosceva molto bene; non si è lasciata ingannare, come se fosse molto stanca; mi ha cullato nel tempo Lyuli lyuli lyuli… Stefania mamma mamma Stefania/ Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/ Cantami una ninna nanna mamma/ Voglio sentire la tua parola. Non ho i pannolini ma mamma ma mamma, basta, come se non fossi cresciuto per pagare le cose/ Non sono un bambino piccolo, perde ancora la pazienza, camminavo, “come se le scorie ti colpissero”/ Sei tutta giovane oh madre al culmine, se non apprezzi la custodia del picco della gloria, sono nel vicolo cieco/ Uccidi quel picco quel picco, canterei con il mio amore Lyuli lyuli lyuli… Stefania mamma mamma Stefania/ Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/ Cantami una ninna nanna mamma/ Voglio sentire la tua parola. Stefania mamma mamma Stefania/ Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia Cantami una ninna nanna mamma/ Voglio sentire la tua parola».
Il campo fiorisce e diventa grigio Розквітає поле, а вона сивіє
Cantami una ninna nanna, mamma Заспівай мені, мамо, колискову
Voglio sentire la tua parola nativa Хочу ще почути твоє рідне словоMi ha cullato, mi ha dato un ritmo Вона мене колисала, дала мені ритм
E, probabilmente, la forza di volontà non mi sarà tolta, perché lei ha dato І, напевне, силу волі не забрати в мене, бо дала вона
Probabilmente ne sapeva più di Salomone Напевне, знала, може, більше і від Соломона
Verrò sempre da te su strade dissestate Ломаними дорогами прийду я завжди до тебе
Non mi sveglierà, non mi sveglierà, nelle forti tempeste Вона не розбудить, не будить, мене в сильні бурі
Prenderà due museruole da sua nonna, come se fossero proiettili Забере в бабулі дві дулі, ніби вони кулі
Mi conosceva molto bene, non si è lasciata ingannare Дуже добре знала мене, не була обманута
Dato che ero molto stanco, mi ha cullato in tempo Як була дуже втомлена, гойдала мене в тактLuli, luli, luli, vai! Люлі, люлі, люлі, гой!Stephanie mamma, mamma Stephanie Стефанія мамо, мамо Стефанія
Il campo fiorisce e diventa grigio Розквітає поле, а вона сивіє
Cantami una ninna nanna, mamma Заспівай мені, мамо, колискову
Voglio sentire la tua parola nativa Хочу ще почути твоє рідне словоNon ho i pannolini, ma mamma, ma mamma, basta Я не в пеленах, но ма, но ма, хватить
Non importa come cresco, da grande pago le cose Як би я не виріс, на виріст за речі платить
Non ho avuto un figlio, lei continua a perdere la pazienza Я не мала дитина, вона далі нерви тратить
Stavo camminando, le scorie ti avrebbero colpito! Я гуляв, шляк би тебе трафив!
Siete tutti giovani, oh mamma, al culmine Ти все молода, о мамо, на піку
Se non apprezzo la cura del picco della gloria, sono in un vicolo cieco Якщо не ціню опіку на піку слави, мені в тупіку
Uccidi la vetta, questa vetta, brucerei, brucerei, con il tuo amore Забивайте піку, цю піку, я би попік, спік, своєю любов’юLuli, luli, luli, vai! Люлі, люлі, люлі, гой!Stephanie mamma, mamma Stephanie Стефанія мамо, мамо Стефанія
Il campo fiorisce e diventa grigio Розквітає поле, а вона сивіє
Cantami una ninna nanna, mamma Заспівай мені, мамо, колискову
Voglio sentire la tua parola nativa Хочу ще почути твоє рідне словоStephanie mamma, mamma Stephanie Стефанія мамо, мамо Стефанія
Il campo fiorisce e diventa grigio Розквітає поле, а вона сивіє
Cantami una ninna nanna, mamma Заспівай мені, мамо, колискову
Voglio sentire la tua parola nativa Хочу ще почути твоє рідне словоFonte: Musixmatch
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
“Frequenta chi è meglio di te!”. È questo che rispondo a chiunque mi chieda perché leggo. Perché credo che nei libri ci sia il meglio di quanto una persona abbia da dare. E visto che la vita è una complicazione costante, che parla una lingua che evolve, serve avere una mente veloce. Leggo per crescere, perché leggendo mi sento meno impotente. Imparo e so che chi studia ha più risorse per affrontare una giornata storta, lo sgarbo di uno sconosciuto in rete, la spesa, un contratto, una malattia, un litigio col fidanzato, un mazzo di fiori al mercato, una ferita, un inciampo, un conto salato, la scelta di un albergo, la fiducia in un amico. Ciò che lega queste cose – e qualunque altra mi possa accadere – è la mente. Curarla mi rende per forza di cose più forte. *Un pensiero che amo periodicamente condividere perchè si tratta di qualcosa cui tengo immensamente e che ripeterò fino allo sfinimento. 📚 In foto la bellissima libreria del T-site di Hirataka, Osaka 📷 Scatto di @gipsy_caju
"Frequenta chi è meglio di te!".
È questo che rispondo a chiunque mi chieda perché leggo. Perché credo che nei libri ci sia il meglio di quanto una persona abbia da dare. E visto che la vita è una complicazione costante, serve avere una mente veloce.
oggisologratitudineStuporemeravigliaEssere grati sempre!!!! Gentile Pina Ingraiti, in relazione alla sua partecipazione al Concorso “Dedicato a…Giornata mondiale della poesia …
www.romena.it/accoglienza-nella-casa/ ✅ 8 maggio: “Storie di famiglie ACCOGLIENTI!”…l’affidamento familiare. Coordina Pier Luigi Ricci ✅ 14-15 maggio: corso a tema_”MI INTERESSA. Tracce e storie per ripartire” con Pier Luigi Ricci ✅ 15 maggio: Soave BUSCEMI, missionaria laica in Brasile, scrittrice. Conduce Filippo Ivardi ✅ 22 maggio: Pier Luigi RICCI, educatore e formatore ✅ 29 maggio: Roberto MANCINI, filosofo e scrittore e Luigi CIOTTI, fondatore Gruppo Abele e Libera. Conduce Massimo Orlandi ℹ️ Per info: 0575 58 20 60 (orario 10-17, escluso mart e merc)
La profezia dimenticata di Ratzinger sul futuro della chiesa
Joseph Ratzinger….
così parlò Joseph Ratzinger nel 1969
“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi.
Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poichè il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali…
Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell’assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine.
Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica.
Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo infatti della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso…
Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza.
Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile.
Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l’orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto…
A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti.
Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico… ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte”….